L’arrampicata, il mare e il fascino della Groenlandia. Una terra incontaminata che offre un ambiente unico per viaggi e avventure totali. Michele Maggioni racconta la sua ultima esperienza tra la roccia e gli iceberg e nell’area di Agparssuit-Umiasugssuk e il suo ormai inguaribile “mal di Groenlandia”…

Si parla molto del “mal d’Africa”, caldo, deserto e savana, io non ci sono mai stato ma per esperienza personale credo che esista anche il “mal di Groenlandia”. Vai, ci passi settimane e appena riparti non vedi l’ora di tornare. Cristina ne è l’esempio, almeno 5 volte è passata di lì e già pensa a cosa fare l’anno prossimo nella zona di Upernavik! La costa Nord Occidentale è la nostra Africa!

Fortunatamente l’arrampicata e la barca vela sono due ottime scuse per tornare. Uno dirà: “certo, hai una barca tua ed è facile andare fin lassù”.Comunque, nella zona in cui siamo stati la logistica non è così complicata, un volo dall’Europa fino ad Upernavik, un pescatore con la sua barca et voilà ora tocca solo a te scegliere dove aprire la tua via!

Le pareti, la roccia da salire, la vie di misto da aprire sono la parte marginale dell’andare in quei posti, è il fascino del mare, del selvaggio dei luoghi, del mettere mano su terreni mai visitati che permette di vivere sensazioni uniche… ok, basta col romanticismo!

Siamo partiti dall’Italia, un gruppo di amici appassionati di scalata e curiosi di scoprire un luogo fuori mano, diventato famoso grazie all’amico Bob Shepton, i Favresse & Co e il loro Piolet d’Or. Il motore di tutto è stata l’inarrestabile Cristina che ci invita sulla sua super barca a vela “Billy Budd” che già ci aveva portati in quelle zone e all’isola di Baffin qualche anno fa. Siamo in sette “turisti”: Cristina, Augusto, Marco, Alberto, Luca, Beppe ed io e i quattro membri dell’equipaggio: Michela, Clive, Sam e Stephan.

Le ambizioni arrampicatorie erano, come si scriverebbe in questo periodo, no big; aprire vie nuove , divertirsi e tornare in barca per l’aperitivo alle sette di sera e cenare con il sole di mezzanotte davanti ad una bella bottiglia di rosso! Le tredici vie aperte alla fine del viaggio sono un ottimo bottino ma la cosa più bella che ci siamo portati a casa sono state le emozioni degli iceberg che sbucavano dalla nebbia proprio davanti alla prua, dell’arrivare in cima a pareti dove nessuno mai era stato, di passare in luoghi senza lasciare traccia di noi.

In Groenlandia preservare la natura è fondamentale, a poche centinaia di metri dalla riva non si trova nessuna traccia umana, i pescatori, unici uomini che vivono in quelle zone non hanno interesse ad addentrarsi sulla terra ferma, ed è quindi d’obbligo preservare l’ambiente, non alterarlo, non lasciare traccia. Sulle pareti si è tutti liberi, ma un’etica pulita credo sia d’obbligo… sulle fessure niente spit… noi ne abbiamo usati 4 esclusivamente per 4 doppie altrimenti eravamo ancora là ad aspettare lo scioglimento dei ghiacci e l’innalzamento dei mari…

Tante pareti, tantissime, un vero Luna Park dell’arrampicatore.. La via Little Auk (dedicata ai piccoli uccelli bianchi e neri, sembrano pinguini che riescono però a volare) è alla destra delle vie dei Favresse sul Red Wall, la più lunga e difficile tra quelle salite in questo viaggio è stata una bella avventura di 15 tiri, max 7a, tra fessure, placche e diedri. Beppe, Luca ed io ci siamo impegnati per circa 12 ore ma senza l’angoscia del buio… Ecco l’altro aspetto della Groenlandia (alla latitudine in cui eravamo noi, intorno al 72°), in questa stagione non arriva mai la notte e finché ne hai scali!

Le altre vie erano divertimento puro, in alcuni casi sembrava di essere in Sardegna per il colore del mare, certo gli iceberg alla deriva mettevano in chiaro dove fossimo! “Dedicata a te” la più bella, placche e fessure da urlo, dedicata ad una persona che purtroppo non era con noi in barca. A proposito di dediche, il giorno di “Isabella”, Alberto ha fatto il primo di cordata e alla fine è toccato a lui decidere il nome..
L’anno prossimo torneremo, qualcuno conosce una medicina per guarire?

Michele Maggioni
Per informazioni, dettagli, suggerimenti per organizzare un proprio viaggio nella zona: [email protected]
Grazie a: www.billybudd.info – www.scarpa.net – www.montura.it – www.alpstation.it – www.blackdiamondequipment.com

TUTTE LE VIE DI GREENLAND 2011:

6 Luglio
Agpat island – Umiasugssup Ilua. Versante Sud.
> “Chiuse il martedi” – 250m – 5b
> “La prima di Scirocchi” – 250m – 5c
> “Beppe torna indietro” – 150m – 6a
70° 51′ 90” N – 51° 38′ 44” W

7 Luglio
Alfred Wegener Halvo – Quota 1630m
> Beppe e Luca salita di misto fino a quota 1500 poi scesi per blocchi instabili.
71° 09′ 35” N – 51° 59′ 50” W
> Marco e Augusto camminata alla cima di circa 1500m
71° 12′ 00” N – 51° 58′ 70” W

8 Luglio
Upernivik island – Inukavsait fiord – Qaersorssuaq. Versante Sudest.
> Beppe e Michele salgono “Il volo della mezza luna” – 300m – 6b/c
71° 16′ 32” N – 52° 21′ 09” W

11 Luglio
Nutarmiut island – Tasiussaq. Versante sud.
> “Ci vuole sangue freddo” – 200m – 5c
> “Sei connesso?” – 200m – 5b
72° 37′ 14” N – 55° 32′ 53” W

12 Luglio
Qaersorssuaq island – Kingigtup ilua. Versante Sudest.
> “Red Sam” – 250m – 6a
> “Tac Tac” – 250m – 6a+
72°41′ 22” N – 55° 53′ 90” W

13 Luglio
Qaersorssuaq island – Kingigtup ilua – Agparssuit. Versante Ovest
> “Immagini perdute” – 350m – 6c
> “Dedicata a Te” – 350m – 6b+
72° 40′ 17” N – 55° 54′ 66” W

15 Luglio
Qaersorssuaq island – Kingigtup ilua – Agparssuit. Red Wall, Versante Est
> “Little Auk” – 450m – 7a
72° 39′ 24” N – 55° 52′ 48” W

16 Luglio
Qaersorssuaq island – Iterdlagssuaq. Versante Sud
“Isabella” – 300m – 5c
72° 40′ 29” N – 55° 58′ 38” W

19 Luglio
Umiasugssuk. Versante Sud Est.
> “Pic Nic” – 200m – 6a+
72° 45′ 16” N – 55° 56′ 30” W

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